Il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) è stato istituito con la legge di Bilancio 2019. Come funziona? A chi si rivolge?

Perchè è nato il Fondo Indennizzo Risparmiatori?

La storia recente, italiana ed estera, insegna che quando una banca fallisce i primi a pagare sono i risparmiatori. Sono cioè coloro che hanno investito i proprio risparmi in un istituto bancario e rischiano di perderli per sempre. Cosa che si è verificata per gli investitori di molte banche italiane, sebbene non ci sia stato pari clamore per tutte.

È clamoroso rendersi conto che tra il novembre 2015 e il dicembre 2017 siano stati sottoposti a procedura di liquidazione coatta amministrativa ben 14 istituti bancari.

1- Banca Etruria

2- Banca delle Marche

Banche fallite - Fondo Indennizzo Risparmiatori 3- Carichieti

4- Cariferrare

5- Banca Padovana

6- BCCdi Pelaco

7– BCC Etrusca Salernitana

8- BCC di Frascati

9- Banca Popolare delle Province Calabre

10- BCC Banca Brutia

11 – BCC di Altavilla

12 – Credito cooperativo

13- Banca Popolare di Vicenza (e le sue controllate)

14- Veneto Banca (e le sue controllate)

Quando si parla di liquidazione coatta amministrativa si deve tener presente che si tratta di una procedura equiparata al fallimento e che si applica a particolari imprese, come, appunto, quelle bancarie.

E, come si è detto, sono i risparmiatori a subirne le conseguenze.
Il Fondo nasce proprio a loro tutela.

Come funziona?

Il FIR è un fondo a tutela dei risparmiatori introdotto dalla Legge di Bilancio 2019. Ad oggi non è ancora possibile accedervi, perché non è stato completato l’iter definitivo di attuazione.

Il fondo sarà gestito dal MEF e servirà a dare un ristoro a tutti coloro che hanno subìto un danno ingiusto avendo investito i propri risparmi nella banche che negli ultimi due anni sono fallite.

Come funziona il Fondo Indennizzo Risparmiatori?Un fondo simile esisteva già, ma con la nuova legge è stato sostituito.
L’accesso al precedente era infatti subordinato ad un vero e proprio accertamento della sussistenza del danno ingiusto, ad opera dell’Autorità Giudiziaria o dell’Arbitro Finanziario.

L’accesso al nuovo Fondo Indennizzo Risparmiatori sarà invece automatico. O meglio subordinato esclusivamente al possesso dei requisiti, nei limiti del ristoro previsto e fino a concorrenza della dotazione finanziaria.
La cifra stanziata a questo fine è di 525 milioni di euro, per ciascun anno del prossimo triennio, 2019-2021.

Fondo Indennizzo Risparmiatori: chi può accedere?

La possibilità di accedere al Fondo è concessa ai “risparmiatori” come definiti all’interno della legge; più precisamente rientrano in questa categoria:

– persone fisiche

– imprenditori individuali (anche agricoli e coltivatori diretti)

– organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale

– microimprese

Possono fare richiesta anche i loro successori e gli aventi causa.

Sono esplicitamente esclusi controparti qualificate e clienti professionali.
Nonchè tutti i soggetti che abbiano avuto, sia nelle stesse banche che nelle loro controllate, incarichi negli organi di amministrazione, controllo e vigilanza, ovvero direttivi, nonché i loro parenti ed affini.

La richiesta di accesso dovrà avvenire presentanto una domanda entro 180 giorni dall’approvazione definitiva dei decreti attuativi, corredata da tutta la documentazione richiesta che comprovi il possesso dei requisiti previsti.
I risparmiatori ammessi al Fondo che documentino insieme alla domaanda un valore ISEE inferiore a 35mila euro per l’anno 2018, avranno la prelazione.
Questo vuol dire che saranno i primi ad essere soddisfatti con la dotazione del fondo.

Quale ristoro per i risparmiatori?

I risparmiatori in possesso dei requisiti per accedere al Fondo potranno essere ristorati del 30% del costo di acquisto delle azioni. Per ogni risparmiatore però la cifra totale di indennizzo non potrà superare i 100mila euro.

La percentuale del 30% è suscettibile di essere incrementata se le somme erogate per il trienno 2019-2021 risulteranno inferiori alla previsione di spesa, sempre quindi nell’ambito della dotazione Come funziona il Fondo Indennizzo Risparmiatoriprevista e fino ad esaurimento del Fondo.

Per quanto riguarda poi gli obbligazionisti subordinati, l’indennizzo è calcolato nella misura del 95% del costo di acquisto, anche in questo caso con il limite massimo di 100mila euro. E anche per questa categoria di risparmiatori è prevista la possibilità di un ristoro oltre questi limiti, ma pur sempre nell’ambito della dotazione prevista per il fondo.

L’indennizzo per i risparmiatori, azionisti e obbligazionisti, dovrà essere calcolato al netto di eventuali rimborsi ricevuti a seguito di transazione con le banche.

Tutti i risparmiatori danneggiati dal fallimento degli istituti bancari negli ultimi due anni sono però ancora in attesa.

La procedura resta ad oggi ferma per via della mancanza dei decreti di attuazione.
Il ritardo dipende dal timore che la Commissione Europea possa decidere per una procedura di infrazione, qualora consideri gli indennizzi derivanti del FIR come aiuti di Stato.